Design in scatola.
Sono come oggetti di design, accessori, alcune volte simboli, le nuove case prefabbricate lontane dal tradizionale stereotipo ormai acquisito dalla cultura comune.
Anche questo tipo di “prodotto” si adegua ai tempi che cambiano mutando immagine, finalità e metodo di diffusione. Le nuove case prefabbricate si possono acquistare on line dove si può anche decidere quali materiali utilizzare per il rivestimento e quale stile adottare, adattandole alle proprie necessità. In una società ormai lanciata all’inseguimento della massima libertà di scelta e caratterizzata da una grande mobilità anche il simbolo della stabilità, la casa, cambia divenendo facile da spostare e da modificare. Non più infatti grandi lavori di ingegneria per ampliarla ma semplicemente basta aggiungere un altro modulo abitativo. Non più, in caso di trasferimento, la preoccupazione di vendere e acquistare nuovamente un altro immobile, è sufficiente smontarlo e ricostruirlo oppure caricarlo su ruote. Già in passato architetti del calibro di F. Gehry, Glenn Murcutt si erano cimentati nella progettazione di costruzioni del genere, il primo progettando e costruendo nel ’78 la propria residenza con materiali e soluzioni innovative per il tempo che fecero scalpore nel quartiere residenziale in cui sorgeva e che diventarono le basi di un nuovo modo di fare architettura, e il secondo progettando case eco-compatibili e energy-efficient in Austrialia. In Italia, nel sud Europa, il fenomeno fino ad ora è rimasto più marginale in parte a causa delle radicate tradizioni edilizie basate su solide murature in pietra laterizi o cemento; nel sud del Vecchio Continente infatti la casa assume il significato di bene stabile, di valore duraturo. Nei paesi scandinavi e in Germania troviamo invece esempi come la Philipphaus, che basandosi su 11 anni di esperienza nel settore della carpenteria, progetta e realizza case prefabbricate con struttura in legno che arrivano fino a quattro piani, oppure la Pinc House, vincitrice del Red Dot Design, premio per il design, che si può acquistare on line in tre modelli tutti caratterizzati dalla ricercatezza dei particolari e dalle soluzioni spaziali innovative. La Pinc House e la Philipphaus rappresentano l’evoluzione in Europa della “casa in scatola” ovvero della costruzione preassemblata in azienda e completata in cantiere. Anche in Giappone il fenomeno dell’abitazione prefabbricata sta prendendo piede con la produzione di edifici unifamiliari che seguono le regole della moda ma si svalutano nell’arco di 15/20 anni.
E’ la regola della transitorietà che tanti architetti italiani criticano ma che in America è diffusissima già da molti anni.
Dal catalogo alla realtà:
Rocio Romero è una giovane architetto californiano che ha fatto della casa in “Kit” da montare l’argomento di punta della sua ricerca progettuale. Rocio Romero non solo disegna le case ma segue e partecipa alla costruzione di ognuna di esse solo attraverso questo completo coinvolgimento nella produzione, infatti, è possibile secondo lei risolvere ogni singolo dettaglio. Grazie a questa sperimentazione le sue residenze hanno un aspetto hig-tech caratterizzato da materiali innovativi e da linee decise, richiedono una bassa manutenzione, e i loro ambienti interni, grazie a ben disegnate aperture godono di una piacevole luce naturale. Sul suo sito è possibile vedere i modelli di casa, sfogliare la brochure illustrativa del LV Home Program e delle sue caratteristiche, scegliere il colore delle finiture esterne e perfino fare una visita virtuale della LV Home. Ne esistono per ora due versioni: la standard LV home da 160 mq, oppure quella più grande la LVL Home con un piano interrato da 125 mq e uno fuori terra da 134 mq.
L’intento, come si legge sul sito, è di rendere economico e quindi accessibile a tutti, il Modern Design. Rocio Romero afferma, in un’intervista in occasione del concorso Living box di cui è stata membro di giuria, che questo tipo di costruzioni permette di applicare la tecnologia industriale all’architettura residenziale e riducendo i tempi di produzione si può concentrare l’attenzione sul dettaglio mentre contemporaneamente l’abbassamento dei costi da la possibilità di investire maggiormente sulla sperimentazione. Il prototipo della LV Home è stato realizzato nel 2003, su un area extraurbana un lotto verde pianeggiante, l’area si trova a Perrysville una verde cittadina, in prossimità di St. Luois, nota anche per la produzione del vino.
Il lotto ha una forma piuttosto regolare e pianeggiante ed è completamente immerso nel verde. Le scelte compositive hanno dato vita ad una costruzione che, grazie alle sue linee pulite ed essenziali, può inserirsi in qualsiasi contesto sia urbano che naturale. Il volume si presenta come un semplice parallelepipedo metallico, di un piano fuori terra, con i prospetti disegnati da ampie aperture che permettono ai suoi spazi interni, fluidi e ben distribuiti, di aprirsi verso il giardino. Gli ambienti interni sono organizzati in modo da essere funzionali e dinamici, facilmente adattabili alle diverse esigenze. Tutto è pensato in modo da lasciare i locali più aperti possibile destinando ai servizi ed alla cucina la parte posteriore della costruzione dove si apre anche l’ingresso e disponendo invece le stanze da letto e il soggiorno verso il giardino di fronte alla casa. La cucina, con finestre a nastro che illuminano direttamente i piani di lavoro, si apre direttamente sul soggiorno mentre un corridoio distribuisce le stanze ed i servizi.
In linea con la moderna bioarchitettura:
La costruzione viene montata su una fondazione di cemento realizzata con le tecniche tradizionali e questa è l’unica parte dell’edificio che viene realizzata direttamente sul posto.
La platea solleva la costruzione di un gradino sul piano di campagna in modo da migliorarne l’isolamento e da contenere gli impianti. E’ anche prevista la possibilità di un piano interrato con ventilazione naturale, che contiene i locali di servizio, lavanderia e magazzino. Le pareti perimetrali più una centrale sono portanti si dispongono su una platea in cemento, della dimensione di m 14.80 x 7.40, ed hanno uno spessore di cm 31.50. Queste sono realizzate con pannelli di scaglie orientate di legno pressate con resine (detti OSB) e fissati a montanti in legno con bulloni. All’interno di ogni pannello è inoltre predisposto il passaggio dei cavi e tubi per gli impianti.
Oltre ai pannelli strutturali ci sono perimetralmente tre muri particolari che posizionati agli angoli del volume, in prossimità delle grandi aperture, permettono alla struttura di resistere ad una alta velocità del vento così come rendono adatta la struttura ad essere realizzata in zone sismiche. Sui setti portanti poggia l’orditura della copertura costituita da travi alettate in Paralam, simile al legno lamellare che invece di assi utilizza fogli di legno pressati insieme, con un’altezza di cm 60. Il volume, con un’altezza totale fuori terra di m 4.10, è coronato da un cornicione che non ha funzione strutturale ma solo estetica e di protezione per le pareti perimetrali, nascondendo all’interno il sistema della raccolta acque piovane resa possibile dalla leggera pendenza del tetto.
Le superfici esterne sono rivestite in pannelli metallici con diverse finiture superficiali e tagliate da aperture a nastro nella parte dell’ingresso in corrispondenza dei servizi igienici e della cucina, mentre ampie vetrate, con profili in alluminio scorrevoli, illuminano le stanze da letto ed il soggiorno.
L’utilizzo dei pannelli metallici ha richiesto molta cura nella progettazione e realizzazione per evitare che il loro aspetto, una volta montato, potesse mostrare antiestetiche distorsioni superficiali o macchie. In particolare il materiale utilizzato, il Galvalume, costituito da lastre in acciaio rivestite da una lega Alluminio – Zinco al 55%, ha permesso di ottenere un buon risultato estetico unito ad una bassissima richiesta di manutenzione. I pannelli di Galvalume sono ripiegati in un bordo che si aggancia al telaio di supporto in modo da evitare rivettature in facciata e da irrigidire il pannello stesso. Nel prototipo il rivestimento è in colore metallizzato naturale ma in fase di progettazione si può avere finitura colorata lucida o opaca. All’interno i materiali sono il legno per i pavimenti e l’intonaco bianco per le pareti, che rendono gli ambienti luminosi e accoglienti. Piccolo gioiello di tecnologia, comfort e bellezza, la LV Home utilizza inoltre materiali ecocompatibili; i pannelli OSB infatti, che costituiscono la gran parte della struttura, sono ottenuti utilizzando alberi coltivati, riducendo gli scarti di produzione e il dispendio di energia.
Arch. Aurelia Barone
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