Concorso di idee a Castro (bg)



Analisi del centro di Castro

Percorrendo le vie di Castro si ha l’impressione che il paese abbia due anime: una fortemente naturale legata alla vicinanza del lago che con la sua atmosfera e i suoi scorci addolcisce le sue forme, una fortemente artificiale legata alle attività produttive molto presenti sul sito ed evidenti nel tessuto urbano. Da un lato l’amore e il forte legame per la storia e ciò che di storico è rimasto nel tessuto urbano, e dall’altro la voglia di rimanere al passo con i tempi, la capacità di rinnovarsi anche attraverso nuove interpretazioni di modelli architettonici del passato. Piazza Zubani, collocata in posizione baricentrica tra il lago e il centro storico, oggi si presenta come un parcheggio in un’area secondaria, non mostra, pur favorita dalla posizione e dalle vie che vi confluiscono, i caratteri propri di uno spazio pubblico.

gli obiettivi

Organizzare le funzioni, ridare forma agli spazi, creare una gerarchia di segni per far dialogare gli elementi tra loro: queste le componenti del progetto che utilizza l’analisi del contesto per identificarne le valenze e riproporle nella nuova sistemazione della piazza, verifica le carenze dell’esistente al fine di poterle colmare, e conferire a questo spazio cittadino la sua dignità di piazza, creando aree di sosta, di relax, ma anche segni rappresentativi.

Il progetto

Il progetto vuole restituire spazio ai pedoni, uno spazio di qualità fatto di intrecci di colori, materiali, aree verdi e pavimentate, angoli dove discorrere o riposare all’ombra. Giochi di luci e odori si fondono in questo progetto a partire dalla scelta di ricreare una cortina di “alberature” sintetiche, laddove alberi non se ne possono piantare, grazie a un gioco di vele che, oltre a offrire riparo dal sole, creano una barriera acustica e visiva verso gli edifici circostanti. Di fronte gli fa da contrappunto a una fascia di verde dall’andamento sinuoso, in cui predominano i campi di colore e profumo creati dalle piantine di lavanda. Una descrizione particolare richiede il muro che separa la piazza dallo spazio retrostante l’abside della ex parrocchiale di San Giacomo. Pur rappresentando un elemento importante nella composizione della piazza, in quanto chiusura e sfondo dello spazio pubblico sul lato nord-ovest, oggi il muro si presenta in cemento rustico, privo di qualsiasi carattere e qualità architettonica. Per il muro il progetto prevede la realizzazione di un rivestimento in pannelli di acciaio corten con diverse altezze, in modo da simulare lo skyline della città e conferire un peso architettonico a questo lato della piazza.

Le scelte formali e materiche

Lo spazio della piazza viene suddiviso in tre zone una verde, una pavimentata e una coperta da un sistema di tensostrutture. Questo sistema di ombreggiatura propone il concetto del verde stilizzato, dal momento che la presenza di box interrati non lascia la possibilità di piantumare essenze arboree. Inoltre i teli triangolari della tensostruttura, con la loro forma, richiamano anche le vele che scivolano silenziose sulle acque del lago poco distante. L’impianto formato da teli stampati, tiranti in acciaio e pali di legno fissati da piastre alla soletta sottostante, proiettano un gioco di ombre sulla zona sottostante, rendendo più piacevole la sosta nelle giornate soleggiate, e mascherano la visuale verso la parte alta delle logge dell’edificio che delimita a sud-est la piazza. Per dare risposta alle richieste del bando di concorso sono stati inseriti quattro posti auto (di cui uno disabili) per limitare al massimo la parte carrabile, riservando la maggior parte della piazza all’area pedonale. La pavimentazione per le due aree rimane identica, al fine di dare unitarietà all’intervento. E’ composta da lastre di pietra posate a correre a cui si sovrappone un reticolo di fasce in rizzata che scandisce lo spazio e regola la disposizione delle sedute. Il disegno della pavimentazione diventa più semplice nell’area di rispetto dell’edificio residenziale, subendo visivamente una sorta di rarefazione che sottolinea il passaggio da pubblico a privato. Qui, inoltre, il posizionamento di fioriere in acciaio corten, piantumate a Frangesia Robusta Campbell, crea un filtro tra pubblico e privato. La scelta della frangesia è stata dettata dalle sue caratteristiche sia estetiche che di resistenza: questa pianta richiama visivamente i canneti tipici delle zone lacustri, le foglie non ingialliscono in autunno e cresce bene e rapidamente sia in pieno sole che all'ombra. La pietra scelta per la pavimentazione è quella tipica della zona: la pietra di Sarnico. I parcheggi, allineati con la fascia verde, si differenziano questa’ultima per l’utilizzo di prato armato. La divisione tra il carrabile e il pedonale è realizzata attraverso l’utilizzo di dissuasori.

Gli elementi d’arredo

Gli elementi di arredo sono stati scelti per la loro linearità e pulizia di immagine preferendo come materiali, l’acciaio corten, per dissuasori, fontanelle, cestini e pali di illuminazione, il legno invece per i sostegni della tensostruttura e le sedute. Le panche, anche esse con parti metalliche in acciaio corten, hanno la seduta di forma rettangolare in doghe di legno rigato. I lampioni con la loro forma curva e i proiettori in disposizione libera segnano il confine tra verde e pavimentazione.

I materiali

I materiali utilizzati nel progetto sono fondamentalmente tre: la pietra, il legno e l’acciaio corten. Sono stati scelti sia per le loro valenze performanti sia per come si relazionano in modo armonico tra di loro e con il contesto: la pietra perché richiama quella della pavimentazione esistente ed è tipica del luogo, il legno perché è un materiale caldo e accogliente, infine l’acciaio corten, utilizzato anche in altre realizzazioni recenti nel comune, con il suo colore caldo e la sua superficie vellutata, è stato scelto perché il suo colore ricorda quello del legno, ma con prestazioni, durevolezza e duttilità maggiori.

Conclusione

Il progetto nel suo insieme nasce dalla convinzione che disegnare spazi urbani significa creare atmosfere, segni costruiti e segni verdi che accompagnano la vita dei cittadini ogni giorno. Non vuole essere mera scenografia e puro gesto formale, ma frutto di una ricerca che sappia coniugare nel miglior modo possibile, attraverso la scelta di materiali e geometrie, le esigenze degli utilizzatori, il carattere intrinseco del contesto e la necessità, tutta contemporanea, di dare sempre nuove forme e soluzioni all’architettura.