Concorso di idee per piazza San Vittore e centro storico di Intra



Analisi del contesto

La città di Intra sorge sulle rive del Lago Maggiore e insieme ai comuni di Pallanza e Suna costituisce il comune di Verbania. Intra è il risultato nella storia di tre nuclei riconoscibili anche dall’analisi del tessuto urbano, e più precisamente, il primo e il più antico si è sviluppato intorno alla Basilica di San Vittore, il secondo si è aggregato sulla riva del Lago intorno al Pretorio e il terzo è sorto all’interno del castello di Sant’Ambrogio. L’interazione e la saldatura tra questi tre agglomerati ha generato nel tempo il centro storico dell’attuale città, che si presenta come il risultato di un’edificazione storicamente spontanea e non regolare, definendo così il carattere tipico del borgo. L’analisi del tessuto viario è caratterizzata da strade e percorsi di piccole dimensioni, con calibri differenti, che si allargano, si stringono e penetrano nel tessuto urbano ricavando in alcuni punti slarghi e spazi spesso utilizzati da attività commerciali.
La Via San Vittore è l’impianto viario principale, attorno al quale si sviluppa il centro storico di Intra e collega il Lago Maggiore alla piazza della Basilica di San Vittore, proseguendo poi oltre verso Nord e intersecando ortogonalmente la Via XXV Aprile, asse riconoscibile per le notevoli dimensioni.
La pavimentazione attualmente presente nei precorsi viari è costituita in parte da cubetti di porfido rosso posati ad archi circolari contrastanti, in parte da asfalto. Si ritiene rilevante ai fini dell’analisi del contesto, indicare le emergenze di carattere storico e urbano fortemente riconoscibili e qualificanti degli spazi pertanto la Basilica di San Vittore, il Campanile, il Municipio, l’ex Pretura, l’Ospedale, la Banca Popolare di Intra e Palazzo Franzosini. Inoltre la presenza di zone trattate a verde che attualmente risultano essere concentrate nei giardini dell’ex Canonica e in prossimità della Chiesa Santa Marta oltre che nel tratto del lungo Lago recentemente riqualificato. Il rapporto poi con l’elemento acqua, pare molto significativo, non solo per la presenza del Lago ma anche per la ramificazione di rogge all’interno del borgo ora non più riconoscibili.

Progetto

Obbiettivo del progetto è la riqualificazione del centro storico della città di Intra, ridefinendo le geometrie e le volumetrie della Piazza della Basilica di San Vittore, rendendo omogenei i percorsi viari e restituendo una forma definita alla direttrice d’impianto della Via XXV Aprile che attraversa ortogonalmente la città.
Via San Vittore e Via XXV Aprile, diverse tra loro per carattere morfologico, storico e dimensione, rappresentano l’ossatura della città, l’una importante per valenza storica e per l’intensa presenza di attività commerciali, l’altra notevole per dimensioni e per funzione connettiva, tra gli episodi di vita religiosa economica e sociale, si intersecano in un nodo focale e fondamentale nell’attuale realtà sociale e cittadina che è appunto la Piazza della Basilica. Fulcro di valenze e significati, sede storica di attività e di ruoli, di espressioni e di manifestazioni dalla forte connotazione popolare. Si mantiene dunque, e si rafforza, il carattere storico della Via San Vittore con la scelta di una pavimentazione composta da un selciato in porfido, di dimensione costante, con un contorno in rizzata quale richiamo alla originaria pavimentazione della via.
Si conserva in tutta la Via San Vittore l’unitarietà del percorso, anche là dove la via incontra la Piazza della Basilica, la continuità viene idealmente e concretamente mantenuta con un segno forte, carico di significati storici oltre che architettonici e fatta da una linea in rizzata che attraverserà la pavimentazione in beola della Piazza di fronte al Sagrato. La Piazza della Basilica, interamente pavimentata in beola bianca con inserti in beola grigia che scandiscono ritmi e geometrie, ritrova definitivamente il collegamento, l’unitarietà e il naturale prosieguo nella Via XXV Aprile, anch’essa pavimentata in beola bianca.
L’unitarietà della maglia viaria, si ritrova poi nelle vie secondarie o parallele dell’intero ambito di progetto, con l’utilizzo del porfido, che sostituirà, là dove è presente, l’asfalto e che sarà delimitato per tutte le vie diverse dalla Via San Vittore da un bordo in beola grigia. Quindi porfido, beola e rizzata quali elementi significativi di una storia reinterpretata interagiscono tra loro, densi di significati e si alternano a distinguere spazi, funzioni e gerarchie. I materiali scelti hanno forte valenza autoctona, il percorso in porfido mantiene un calibro costante, saranno inoltre presenti canaline per la raccolta delle acque in beola grigia, si elimineranno barriere architettoniche a definizione di un’area interamente pedonale.
La Piazza San Vittore, oltre alla Basilica, presenta un elemento fondamentale che è il Campanile e che ne definisce ad ovest la chiusura, mediante un nastro in rizzata, scandito da moduli che riprendono la geometria del Campanile, e che si esaurisce in prossimità dell’asilo mantenendo nell’area l’attuale funzione di parcheggio. Il lato a sud della Piazza sempre in prossimità del Campanile, sarà ridisegnato e riequilibrato, un filare di alberi con la presenza di sedute segnerà il cambiamento di pavimentazione, da rizzata a beola, riorganizzando la geometria della Piazza, compattando visivamente l’area di rispetto alla Basilica. Il lato a Nord della Basilica è stato interamente ripensato, quale luogo di relazioni fisiche, di rimandi volumetrici, segnale percettivo della Basilica, il progetto prevede lo sfalsamento di piani in quota mediante una rampa, che è scandita da intarsi in beola grigia che riprendono i ritmi definiti dalle lesene della Basilica, e che accompagna la parte antistante il Sagrato alla piazza ridefinita nella sua organizzazione spaziale.
Mediante la rampa, si accede infatti ad una piazza nuova e rivisitata, sopraelevata rispetto alla quota di passaggio, sfalsata nelle geometrie con piani inclinati a raccordare spazi volumi e percorsi. Luogo di scambi e relazioni, di sosta e attraversamento, prevede due filari di Camelie (pianta autoctona e molto significativa nel luogo), in vasche rivestite in granito di Montorfano, a protezione dall’edificato circostante e nel contempo contribuiscono all’inserimento di uno spazio adibito a verde. Una lunga seduta, realizzata in granito di Montorfano e la presenza di una fontanella, segnano la zona di relazione sociale con una chiarezza ed una pulizia compositiva che esprime il concetto di ordine interno come elemento di relazione.
Il lato ad est della Piazza è l’ingresso alla via XXV Aprile, regolarizzato anch’esso nelle sue forme con la presenza di una zona a verde che crea una continuità e un segno leggibile e ravvisabile da prospettive e vedute. Un lungo filare di Tigli, infatti, partendo dal Campanile fino alla Piazza Aldo Moro crea una continuità spaziale, un segno, che percorre e attraversa nell’insieme tutto l’impianto ortogonale, si interrompe e si riprende, accompagnando l’intera pavimentazione e segandone il differente trattamento da beola a rizzata.
La pavimentazione in beola bianca, che contraddistingue l’importanza della direttrice, trova la sua espressione massima nello sviluppo della Piazza della Basilica e la sua chiusura ultima nella Piazza Aldo Moro, con la presenza di una quinta scenica che si concretizza nella realizzazione di una fontana, a culmine del cono ottico e che controbilancia l’articolazione complessa della Piazza. La fontana quale simbolo dell’acqua, con riferimento al Lago, e alla valenza storica degli antichi percorsi che alimentavano le attività economiche si riscopre anche nella piazzetta storicamente sede del Mulino con una vasca che riprende nella geometria il disegno della pavimentazione attualmente esistente.
Slarghi e spazi presenti nell’area di intervento, vengono ripensati e riqualificati in modo omogeneo, al fine di consentire e incentivare lo sviluppo commerciale, favorendo qualitativamente un migliore impatto ambientale.
Si prevede di mantenere l’impianto di illuminazione esistente come tradizione del luogo esclusa la zona della Piazza e della Via XXV Aprile, ove lampioni semplici e rigorosi nella forma segneranno la riqualificazione dell’area. Luci poi, a filo pavimento, nelle sedute in pietra e nella lunga panca e nei dissuasori indicheranno le zone di sosta e di delimitazione, luci a led dalla forma simile ad un sasso inseriti nella rizzata segneranno il percorso della Via San Vittore.
L’ipotesi progettuale volta alla riqualificazione complessiva del centro storico di Intra, mira a rimarcare l’identità storica del borgo, offrendo la riconoscibilità di persistenze storiche e materiche con caratteri consolidati al fine di attribuire una valenza accentratrice di carattere culturale, ambientale e commerciale, quale fulcro di interessi, scambi e relazioni nonché di frequentazioni favorite dalle attrattive dovute alla presenza del Lago e dei suoi collegamenti.
"Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte a scale, di che sesto sono gli archi dei porticati, di quali lamine di zinco sono ricoperti i tetti. Non di questo è fatta la città, ma di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato... La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano" (Zaira, Italo Calvino "Le città invisibili")